Rinnovati gli organi sociali per il triennio 2018/2021, Paldino confermato presidente per acclamazione.
Al momento di stampare questo numero del nostro periodico non sappiamo ancora se e come sarà attuata la riforma del Credito Cooperativo definita dalla legge nr. 49 del 2016.
Pensando al futuro con ottimismo, com’è nello spirito dei cooperatori, cerchiamo di fissare i punti fermi dai quali ripartire, qualunque sia la strada che ci verrà indicata.
Di recente è stato presentato in Vaticano un documento molto importante che non ha avuto molta eco sulle pagine dei giornali. Forse perché si intitola “Oeconomicae et pecuniariae quaestiones”. Ma il sottotitolo è in italiano: “considerazioni per un discernimento etico circa alcuni aspetti dell’attuale sistema economico-finanziario”.
La funzione sociale del credito torna ad essere un elemento cruciale sulla strada dello sviluppo, che deve essere di tutti per potersi definire sviluppo. Il documento si chiude con un doppio appello. Il primo, a non rassegnarci al cinismo di fronte all’impotenza e alla pervasività degli odierni sistemi economico-finanziari, pensando che con le nostre povere forze possiamo fare ben poco. Nel documento si sottolinea che ciascuno di noi può fare molto, specialmente se non rimane solo. Noi – mi permetto di aggiungere – siamo l’esempio vivente di quanto siano vere queste parole. Quando fu creata la Cassa Rurale, agli inizi del Novecento, l’economia era ancora più elitaria di oggi ma sedici operai, di cui due non capaci di leggere e scrivere, si unirono ugualmente per dare vita ad un seme fecondo. Ricchi solo della fiducia reciproca, quei sedici audaci costituirono la Cassa che a distanza di 112 anni è divenuta la BCC Mediocrati e rappresenta la forza collettiva costruita e difesa attraverso i secoli.
Il documento della Congregazione per la Dottrina della Fede e del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale si conclude con un secondo appello: davanti all’impotenza o alla collusione dei governi, la società civile deve assumersi l’onere di alzare l’asticella del discernimento e della scelta.
“Numerose associazioni provenienti dalla società civile rappresentano in tal senso una riserva di coscienza e di responsabilità sociale di cui non possiamo fare a meno. Oggi più che mai siamo tutti chiamati a vigilare come sentinelle della vita buona e a renderci interpreti di un nuovo protagonismo sociale, improntando la nostra azione alla ricerca del bene comune e fondandola sui saldi principi della solidarietà e della sussidiarietà”.
Quest’ultimo passaggio ricalca, in molti punti, le indicazioni contenute dell’Articolo 2 dello Statuto della nostra BCC. E, così, torniamo all’inizio di questo ragionamento. Le BCC, oggi, dopo una fase di incertezza che sembrava finita sembrano di nuovo entrate in un limbo dal quale non si sa come e quando sarà possibile uscire. Ma, in un modo o nell’altro, non dovremo mai dimenticare di avere una bussola importantissima rappresentata dall’orientamento etico delle nostre azioni. Tutto ciò ci permetterà, qualunque sia la via d’uscita che sarà individuata dal legislatore, di continuare ad essere ciò che siamo sempre stati, una bussola – a nostra volta – per i tanti che vivono la propria vita nei territori, lontani anni luce dai mercati finanziari di cui sentono parlare solo in televisione. Noi siamo, e dovremo continuare ad essere, il punto di riferimento per la ricchezza condivisa delle nostre comunità. Scrigno e distributore di fiducia con il solo scopo di supportare la crescita e il benessere dei soci e dei clienti che vivono e operano sul territorio di nostra competenza.
Nicola Paldino
Presidente Credito Cooperativo Mediocrati